Tema di sequenza simbolica di sogni
Sogno2 .
Notte fra il 21 e il 22 giugno 2014
Le nere dense acque .
Entro in una spiaggia dalla sabbia fine e spessa . E’ l’ora del tramonto e piove. Desidero immergermi nelle acque costellate dei puntini che la pioggia crea sulla sua superficie . Mi osservo intorno per vedere se in quel luogo ci sono individui . Non ne vedo ma scorgo due persone nuotare nell’acqua . Non era stato previsto di essere lì ma ho con me un asciugamano che osservo fra le mani . Cerco un luogo dove stenderlo ma nella scena successiva compaiono individui sdraiati sui loro asciugamani e la loro presenza mi reca disturbo . La spiaggia ha una struttura multivariata . A punti dove la spiaggia è bassa quasi piatta si alternano senza soluzione di continuità punti dove la pendenza diventa scoscesa, quasi verticale. Muri di sabbia verticale che portano all’acqua. Cerco di raggiungere l’acqua ma mi rendo conto che l’unico modo per raggiungerla è rotolare o lanciarsi. Cerco così di seguire una traccia meno scoscesa e scelgo un percorso che aggira il muro. Cionostante ogni volta che raggiungo la riva mi ritrovo con uno spazio ridottissimo dove stendere l’asciugamano e la marea che si è alzata e mi oltrepassa . Nel sogno continuo a cercare un posto dove mettere l’asciugamano trovandomi di volta in volta in circostanze che mi turbano o per la presenza di troppi individui o per la mancanza di spazio e la marea che si solleva . Nel frattempo che svolgo tutte queste operazioni la notte avanza. Il mare si fa sempre meno visibile e diventa sempre più nero. Il cielo diventa di un blu sempre più profondo e stento a vedere la riva . Nel frattempo che tutto ciò accade la distesa d’acqua si fa sempre più ampia , piatta e lunga , costituendosi con onde di media grandezza che lentamente e maestosamente raggiungono la spiaggia inghiottendone sempre maggiori porzioni . La stessa spiaggia e i le sue scoscesità si appiattiscono sotto l’opera di queste lunghe onde e la visione che mi trovo davanti sul far della notte e di una lunghissima distesa di sabbia piatta con cumuli spessi cui fa seguito con soluzione di continuità questa lunghissima distesa d’acqua dalle lunghe, calme onde maestose e nere. Continuo a voler entrare nell’acqua anche se non riesco più a distinguere nessun contorno ne posso oramai più valutare l’entità delle onde e il punto in cui inizia la riva. Tutti gli individui sono andati via. Riesco a raggiungere il punto dove l’acqua inizia e cerco di entrarvi ma si crea un onda che mi oltrepassa e procede oltre me per molti metri , lasciandomi a contemplare la mia figura con i piedi avvolti da questa acqua nera in mezzo a una distesa di acqua sottile e nera che ricopre come un velluto tutta la sabbia a cumuli . Quando questa coltre come di nero petrolio denso torna indietro guardo cosa è divenuta la spiaggia : un deserto di sabbia dall’atmosfera crepuscolare , nel cui spessore si sono formate svariate forme di cumuli alti più di un metro . La marea continua ad alzarsi e la capacità di inghiottire la riva delle nere acque aumenta . Lente e nere esse avanzano tiepide distribuendosi su tutto il deserto di sabbia. Una la visione della superficie lucida e nera di questo avanzare e pervadere, un’altra quella di ciò che esso lascia quando si ritrae che pare quasi un paesaggio lunare . Decido di allontanarmi dalla riva e mi giro un ultima volta a guardare cosa stà succedendo. E diventata notte fonda eppure via via che contemplo la nera distesa d’acqua la spuma delle onde si fa di un bianco luccicante . Guardo la superficie traslucida del nero mare che pare petrolio sulla cui superficie brillano le spume delle onde ampie e distese nel loro avvicinarsi alla terra e avvolgerla tutta . Nel sogno questa visione finale in particolare mi resta impressa per la densità di nero e la vividezza con cui questo bianco compare alla mia vista. Non pare quasi più mare . Nella sua maestosità , sotto neri cieli e nelle sue nere acque ,emerge il suo movimento attraverso il luccicare delle spume all’improvviso. Nel sogno continuo a desiderare di immergermi in esso eppure nonostante questo mare non si comporti in modo aggressivo , ne le onde assumano valenza negativa , qualcosa di questa distesa immensa che si era trasformata avanti ai miei occhi via via che il tramonto scemava nella notte , mi inquieta profondamente. E’ un inquietudine viva e profonda, come quelle stesse nere dense acque che osservo , un inquietudine che mi avvolge ed al contempo nell’atto di esser rapita incommensurabilmente da questa visione di nera marea immensa , mi ritrae a se completamente. Dopo questo sogno , al risveglio , ricordo di aver provato quella stessa ampiezza pregna di emozione liquida in un’altra occasione di poco distante. Lego quindi i due sogni all’interno di una dimensione simbolica che credo mi sarà più chiara quando il ciclo si concluderà e esso prendera’ dimensione cosciente più lucida.
Mi torna in mente quella stessa sensazione anche se dalla conformazione emotiva diversa che ebbi quando , nella notte del 4 giugno 2014 , sognai l’eclissi di sole. Sono tutti non luoghi quelli dove mi ritrovo all’improvviso quando il tema delle acque entra a far parte della mia attività onirica e l’altra caratteristica di questi sogni è che non mi immergo mai in acqua anche se lo vorrei intensamente . Nel caso particolare del sogno dell’eclissi il sogno si interrompe prima che possa arrivare alla superficie dell’acqua anche se in questo caso non sono le acque in se stesse ad impedirmelo.
Sogno
4 Giugno 2014
L’eclissi di sole
Essa segue nella descrizione ma precede temporalmente il sogno delle acque Dense Nere.
E’ giorno .Fa molto caldo. C’è un fiume . Sono presso la natura boscosa . Ricordo male cosa stavo facendo in tal luogo . Cercavo comunque di ripararmi all’ombra degli alberi e ho desiderio di immergermi nel fiume. Ma so che il fiume è gelido. Tuttavia ciò non mi spaventa . Non desidero prendere il sole, ma solo immergermi nel fiume e godere dell’ombra degli alberi. Ad un certo punto del sogno il desiderio di immergermi in acqua unitamente alla consapevolezza (che ho nel sogno) che lì vicino da qualche parte c’è il mare , mi porta a spostarmi da dove sono per chiedere informazioni su come raggiungere la spiaggia. Qualcuno mi dice che devo scendere degli scalini e me lo sarei trovato davanti. Raggiungo la parte finale di questo territorio con il fiume dove mi trovo e scopro che la sua conformazione è peculiare. Non ero in un bosco classico bensì in bosco pensile che cresceva su una specie di fiordo rettangolare dall’altezza di circa trenta metri da terra.- Scendevano a picco in verticale le pareti di questo territorio in cui era un bosco ed un fiume e per raggiungere altezza mare si potevano solo scendere gli scalini. Li scendo e mi stupisco di come non mi fossi accorta prima di quanto il mare era vicino. Nel sogno non comprendo come fosse possibile che una spiaggia tanto grande e un mare così enorme potesse essermi sfuggito completamente e soprattutto come mai dalla selva più in alto esso non si scorgesse. Di fatti c’è un momento ben preciso in cui lo vedo, non prima e non dopo, da un angolatura ben precisa nel momento in cui scendo le scale. E’ all’improvviso che scorgo questo mare e questa spiaggia affollatissima. Ciò che mi si para davanti è l’immagine di una spiaggia molto commerciale, piena di gente ovunque , gente ammassata gli uni sugli altri , andirivieni di vocii e casino. Mi stupivo ancora di come questo passaggio fosse possibile così repentinamente ma ho desiderio di fare il bagno e anche se lo avrei fatto nel fiume gelido preferisco andare nel mare tiepido. Vado nella spiaggia . E ‘ pieno giorno. Nel sogno la caratteristica è che fa caldissimo . Cammino saltando la gente e individuo l’unico quadrato libero di questa spiaggia normalissima e piana . Nel mentre che mi appresto per fare il bagno inizia ad eclissarsi il sole . Mi stupisco di come non ne fossi stata avvisata. Pare che nessuno se lo aspettasse anche se nel sogno gli altri sono più simili a presenze fisiche morte che stanno lì piuttosto che esseri pensanti. Nel momento stesso in cui il sole inizia ad eclissarsi tutti fanno silenzio. Un meraviglioso silenzio cala sulla spiaggia che nel giro di qualche minuto diventa semi buia. Nonostante il sole si sia eclissato nel sogno è un plumbeo crepuscolo quello che riempie di se l’atmosfera. Rimango completamente rapita dalla coltre di silenzio che improvvisamente si sovrappone al vocio ininterrotto della moltitudine di individui e dall’atmosfera sepolcrale che giace sul mare. E’ un momento apocalittico per me nel sogno , qualcosa di incommensurabilmente permeante sia pur non lacerante. E’ una sensazione di riempimento ed al contempo di espansione quella che , via via che la crepuscolarità si fa sempre più scura , mi riempie tutta. Nello scendere di questa vibrazione dal potere inspessente , è come se sulla vita precedente di quella spiaggia calasse un sipario di quieta morte attiva. E’ meraviglioso questo spegnersi , penso nel sogno, del giorno sul mare . Guardo le acque del mare farsi scure e desidero ancor più di prima immergermi in esse. Voglio fare il bagno nell’acqua , galleggiare e guadare il nero sole. Questo sogno provoca in me un emozione così intensa che mi sveglio poco prima di stare tentando di entrare in acqua.