Sesso e Male” Una Disarmante e Caleidoscopica rilettura della Miseria Umana e l’inoculazione della Morale, nel nuovo capolavoro di Nera Luce, in uscita ad Aprile 2024.

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Può la Morale essere inoculata talmente in profondità, fin dai primi anni di vita, al punto da sovrascrivere completamente la mente, cancellare l’espressione manifesta dell’autentica personalità e debilitare l’espressione fenomenologica degli istinti vitali dell’uomo?

La risposta per l’autore è sì, e non solo. Ciò è quanto serve a creare una società inconsapevole di schiavi felici che servono schiavi ed educano altri schiavi alla schiavitù. E il culmine sottrattivo di questo processo, retroagibile solo “scavando nell’ombra” è l’assopimento della forza vitale dell’anima vivente in ogni Uomo. Dal visionario talento letterario Nera Luce, vincitore del Premio Penne d’oro della Letteratura italiana 2020 con il racconto “Ordalie del quotidiano esistere” tratto dal libro “L’Era del Diamante Nero. Storia e Visione di una Quarantena ai tempi del Coronavirus”, arriva il secondo libro della Collana “Diventa un dio o muori”, inaugurata con il dissacrante “Non serviam. Libertà e Superuomo”.

Appare qui la figura del Babbuino Sapiens, da intendersi come contrapposta a quella di Animale-Dio preannunciata nell’opera precedente.

Disarmante ed osmotico l’eloquio, in questa opera caleidoscopica, muovendosi abilmente e scioltamente tra bassi ed alti toni, tra serietà, blasfemia e humor nero, consacra definitivamente un autore di enorme profondità concettuale e metafisica.

La rimessa in gioco di strumenti narrativi che erano stati abbandonati 16 anni prima, a favore di una saggistica più formale ed accademica, ripartendo dall’analisi filosofico-sociale ancora immatura che si osserva in “Prostituzione Sacra”, torna a cavalcare una diversa altezza e concettuale e fa riconvergere al suo interno una seducente vastità di stili ibridati.

Una sorta di “Esistenzialismo Metafisico” attraversa tutti i capitoli, anche laddove la crudezza narrativa sia portata ai minimi termini verso lo scurrile e il pornografico.

Una scelta necessaria, per l’autore, al fine riportare il lettore “a terra”, e permettergli di comprendere a cosa l’analisi si sta riferendo: sbattendoglielo in faccia senza preavviso, selvaggiamente!Una nuda rimessa a terra della verità gestita da un nuovo avvallo panoramico, che vuole aprire la possibilità di una riflessione al contempo sia lucida che viscerale sulla condizione dell’uomo moderno nell’epoca del Kali-yuga.

Dal Culto della Natura all’etica del Male e del Bene. Dall’Unità alla Separazione. Dalla semplicità dell’istinto alla deformità della ragion debole. Il Male nasce insieme all’Uomo, si dispiega a partire dalla sua moltiplicazione in ogni fenomeno, gesto, scelta. L’uomo che opera senza etica è considerato Pericoloso, dannoso, malato, ed espressione di un male che deve essere regimentato, punito, rimesso in riga. Colui che si sottrae alla ragione, che segue la Potenza della sua pura Natura in Essere, è, nella sua irragionevolezza, un selvaggio. Contagioso. Esemplare. Qualcosa da estirpare. Bastardo senza gloria.

Il testo procede per “sottrazione” fino al sesto capitolo, quando inizia imprevedibilmente a “ricomporre” per gradi una Nuova Visuale, facendo riemergere al modo di un’apoteosi il significato occulto, la Pietra nascosta, riflettendo sulla possibilità per l’uomo moderno di riappropriarsi della propria potenza e riconnettersi alla Trascendenza, scavando nell’Ombra, passando per l’Animale.

Portarsi lì dove la distanza è rotta nella distanza stessa, e l’unità si è ricomposta: scavando nell’ombra come mezzo e non come fine. Il fine è la Libertà dell’Essere, Corpo di Diamante”.