“L’effigie ci scrutava indomita da sempre,
dall’orripilante guado che per Natura si era fatto.
Nel suo viversi aveva sradicato dalle superfici l’umano appello,
lasciando emergere la vertigine senza senno del primordiale
fin dentro le ossa ed il sangue”
NERA LUCE
Un concetto molto importante è quello di “orrore primordiale”, che troviamo per la prima volta affrontato da Bertiaux in relazione a Ojas, profondamente correlato all’agghiacciante sensazione di gelido nulla senza forma del Meon. Qualcosa a cui mi sento connessa in modo radicale e storico, a partire da quella stessa “storicità avvelenante” che nell’introduzione affermo essere stata paradossalmente sgravata dalla comparsa del Voodoo Gnostico nella mia vita. Fin dai primi capitoli che lessi, nell’efficienza tecnica e sistematica con con Bertiaux trasmise i suoi insegnamenti, ritenni che questa faccenda non avesse ricevuto abbastanza attenzione esplicita e che il lettore non si potesse realmente rendere conto di quanto questo culto implichi la necessità di sapere sostenere il peso oscuro e pervasivo del senza senno. Fino a che punto cioe’ questo aspetto pervadesse il sistema della Gnosi Voudon fino alle sue più estreme e corrosive conseguenze. Qui non si tratta più delle luci terrestri e dei suoi riferimenti visibili, ne tanto meno i concetti espressi possono essere intesi con la mera intellettualità, per quanto allenata tale facoltà possa essere. Si può arrivare forse ad avvicinare il senso di questo orrore utilizzando come agganci altri riferimenti simbolici laddove già vi sia una conoscenza esoterica di base, ma ritengo che ancora non sarebbe sufficiente. L’autore che a mio avviso più si è avvicinato a questa dimensione dell’essere, riuscendo, anche attraverso la vibrazione impressa nello stile linguistico spesso oracolare, a comunicare lo spessore vitale del significato di tale realtà e sfondando le barriere della razionalità analitica già nell’impressione sottile lasciate delle parole stesse, è Austin Osman Spare . La vorticosità solo apparentemente intricata dei suoi testi, sfugge infatti alla possibilità di appellarsi a qualunque logica razionale, e si struttura morfologicamente in analogia con la conformazione assunta dal Chaos primordiale. Ed è da questa analogia strutturale che la primordialità dei significati occulti fuoriesce con potenza dal flusso stesso delle parole. Una superficie liquida che volteggia su se stessa per spingersi sempre più in profondità sotto la guida di un nucleo imperativo selvaggio dentro cui Osman era penetrato e di cui era divenuto parte. Egli , era probabilmente fra coloro che erano nati per questo e verso cui furono vertiginosamente sospinti da se stessi dentro se stessi inevitabilmente. Ritrovare quello stesso orrore primordiale alle fonti del proprio daimon nucleare, per cause altrettanto ignote quanto infine eppure conoscibili attraverso la semplice e pura propulsione creativa della propria intuizione naturale, non può che comportare la rinuncia all’umanità. Esenzione da tutto ciò che è appannaggio della morale umana ma non solo: strato dopo strato penetrare le intelligenze aliene del Chaos attraverso cui l’orrore si fa strada e iniziare a vedere la realtà attraverso l’oscurità. Tenebra viva e scintillante, come la meravigliosa orripilante idea che la partorì e il cui orrore assume consistenza solo quando correlato alle categorie concettuali che l’umanità terrestre ha partorito nel corso della sua lenta e inesorabile decadenza. L’inevitabile metamorfosi cui va incontro colui che davvero si appropri di questi contenuti di elevata sintesi sottile, è di una radicalità che spaventa. Comprenderlo a parole, quindi, finché anche solo la prima guardia degli enti presso i primi portali non abbia concesso le chiavi iniziali di accesso, è impossibile. I casi come Austin Osman Spare sono rari e derivano da conseguenze che si sono generate su diversi livelli temporali e la cui manifestazione presente organica è solo una delle molte forme attuabili dall’energia. Austin Osman Spare non era solo un uomo, perchè già molto prima di divenire in forma d’uomo, egli apparteneva al Chaos primordiale per cui nutrì un incommensurabile amore. Legami che provengono da tali profondità non si spezzano con la nascita ne con la morte: essi sono per sempre. Il Ne- Ne di cui egli parla e i sistemi magici sessuali connessi alla dimensione atavica dei reami della morte, sono collegati a questa corrente di culto molto profondamente. Tutto questo avvelena, corrode, si introduce, penetra, pervade e crea. Tutto quanto è umanamente derivato sarà piano piano sradicato per cambiare il punto d’attenzione in modo sempre più stabile e pervasivo. L’orrore primordiale è come una creatura vivente dall’antichità inconcepibile, che quando si riversa in un organismo terrestre ne cambia tutta la conformazione sottile fino alla metamorfosi dell’ organismo stesso e il suo funzionamento globale. Stiamo parlando di una trasmutazione traslocante completa di ogni parte dell’individuo, con tutte le conseguenze sostanziali e pragmatiche che ne derivano. Anche se tutto questo potrebbe essere stato inteso dai lettori, saranno comunque pochi coloro che potranno, per natura e conformazione vibrazionale, sostenere il peso archetipale di tale potere e farlo senza diventare pazzi. La primordialità non è semplicemente un ritorno alla terra e agli aspetti animali dell’essere. Questo è certamente il primo livello di passaggio, sufficiente e necessario per il proseguo, ma ancorchè collocato a livello materiale. L’infiltrarsi delle componenti caotiche dentro la mente, in coloro che nacquero già connessi, ha esibito i suoi sviluppi come lungo il crescere tortuoso di radici velenose sotto terra. Questa crescita ha cangiato i contenuti onirici e ha fornito infine il suo tipo particolare di sostegno energetico alle connessioni sinaptiche celebrali. Lentamente, come in un tempo eterno e silenzioso, esso ha lacerato l’umano, ha affettato la capacità di provare talune strutture emozionali e ha creato abissi di visioni lacustri impregnati di visioni di morte. Le vertigini orripilanti dove la coscienza è poi sprofondata non ha lasciato più alcuna possibilità all’uomo dentro l’uomo per sopravvivere, poiché le sue istanze oramai si erano spostate altrove ed il nutrimento basale di riferimento aveva cambiato il livello di collocazione. Via via che il primordiale avanza l’anima sposta il suo punto di connessione primario dalla terra, allontanandosene sempre di più, in una degenerazione spietata dove qualunque morale allenta progressivamente la sua influenza. E poi l’oscenità del demoniaco sostituisce il concetto umano di trasgressione erotica fino a spalancare le sue possibilità creative in ogni direzione e concedere alla mente l’ampiezza alare di un alienità toti-potenziale. In questa multi-espressione delle facoltà immaginative, i contenuti della sub-coscienza normalmente trattenuti dal funzionamento delle difese psichiche riemergono sotto forma di orrore selvaggio. La distruzione di ogni senso e valore umano è necessaria al compimento essenziale di questo processo dalla violenza inaudita e colui che voglia davvero percorrere questa via deve essere pronto a convivere per sempre con l’orrore dell’inumano. E questo genere di convivenza è tutt’altro che semplice o piacevole, oltre che incarnare una creatura vivente che dentro l’individuo manifesta se stessa a suo piacimento. Se certamente definirlo orrore primordiale, e’ un modo adatto a rendere all’umano l’accezione emotiva che più spesso si prova davanti allo spalancarsi degli elementi sommersi del sub conscio, si tratta ancora una volta , ribadisco, di artifici letterali. Il primordiale nel suo rapimento estatico ci può restituire l’altezza lacerante di una vita che la razza umana ha lasciato si perdesse nelle facezie realmente oscene di inutili e vani orpelli. Restituire l’animalità all’uomo, sarebbe già per buona parte dell’umanità una visione d’orrore. Tutto questo sangue che cola e che si versa, tutto questo infittirsi di larve sotto la terra resa fertile dallo sterco e tutto questo blasfemo mostrarsi di una nudità fine a se stessa, già basterebbe a fermare i più. E oltre questo ancora strati su strati di primordialità Daimonica continuano a esistere fino ad arrivare al crudele parto dei non più pensanti abitatori del Chaos originario. E se il loro sguardo sul senno dell’uomo può apparire terrificante, è perchè di tutto ciò a cui egli dà importanza ad essi non importa assolutamente nulla, un gelido nulla dal potere incommensurabile. Se anche una piccola parte di questo potere attraversa una mente, essa sarà radicalmente trasformata da questo passaggio, poiché al Chaos primordiale niente di umano sopravvive. Tutta l’inutilità di questo affaccendarsi e dare importanza ad attaccamenti di poco valore verso cose dettate dall’abitudine umana, saranno automaticamente svuotate di tutto il senso, lasciando al loro posto una sensazione meonica di Nulla più assoluto. Sopravvivere a questo Vuoto farà la differenza fra chi procederà e chi no. Se c’è chi potrebbe divenire pazzo e chi potrebbe non volere più vivere, c’è anche chi, come Austin Osman Spare, era nato per abbracciare il Meon e in questo trovò tutti i sensi della sua vita. Quando abbracci con amore il gelido Nulla che l’orrore primordiale ha aperto in te e impari ad abitarci, guarderai alla terra con una parte di quello sguardo antico la cui indifferenza ha del terrificante. E comprenderai allora , penetrando a fondo la Tenebra, quanto scintillante è quel nero fuoco dal profondo che così, attraverso la visione della Morte Prima, ti ridiede infine la vita, nella oscena metamorfosi attraverso cui scopristi il Segreto Te che così ti si era tenuto nascosto. Guarda alla terra come guarderesti al formicaio che ti si parò sulla via, e passa oltre o Uomo in cui l’orrore primordiale si è reso manifesto. Dalla tua lucida vista guarderai infine a questo pianeta come ad un luogo sempre più conosciuto via via che ti allontanerai da esso dal tuo interno. La distanza che ti avvicina alla parte di te i cui atavismi selvaggi impregnano il tuo sangue ad alta vibrazione è l’unica che ti deve interessare se vuoi percorrere la corrente della Coulevre Noir.
About “The Primordial Horror” in M.Bertiaux System BY Nera Luce ita -english version