DIARIO DI UNA SANTISSIMA TROIA.
“C’era qualcosa in quella nudità lasciva schietta , dove mi trovavo a rivestire un ruolo , sia pur nella chiarezza delle aspettative reciproche , che frastagliandomi mi lasciava a riscoprire l’ora in modo diverso . Mi piaceva sentirmi troia , incarnare la troia solipsista , intonare il solito canto prima dell’orgasmo, lasciare che la morte mi incontrasse nello specchiarsi di due unità congiunte. Sentirmi troia, seriamente troia, formalmente troia, quella vera , consapevole, nella cui fellatio è l’opera di un artista che fa scivolare il cliente in un rapimento. Aprire le gambe per ricevere la lingua affamata di sconosciuti affamati , umida , scivolosa, come un serpente che striscia , uno più lungo l’altro più corto , uno più agile l’altro meno. Arrivata ad esser capace di sezionare i movimenti del corpo nei vari spostamenti di posizione con compostezza, eleganza e competenza, mi smembravo sudata ed ebbra molto spesso, coscia su coscia, cazzo dopo cazzo. Quest ‘ultimo in particolare dopo le migliaia di conosciuti era stato da me quasi reificato. Il cazzo some simbolo della volontà . Lo potevo comprendere su tutti i livelli , poiché esso si alzava quando la meta attesa richiamava a se ciò che prima se ne stava sopito, sia pur presente da qualche parte. Mi piaceva davvero , certe volte troppo, quel sentirmi una porca trent’enne il cui rigurgito lascivo era stato partorito molto presto e di cui avevo fatto abbondanti coltivazione. Morte e sesso, le mie due grandi compagne di Vita , adorabili, insondabili, impresse nella carne eppur altro da essa. Carne dopo carne, odore dopo odore, frase dopo frase, raggiungi un livello di perfetta obbiettività , quella su cui poi potrai costruire la trascendenza . Dissipata la fame che strazia e privato il pudore di ogni suo ingombro, riesci davvero a ritrovarti nuda, troia e vergine, la vergine troia dell’altissimo a gambe aperte che aspetta la lingua al cui margine attende la tua morte , la voragine nella quale ti riunirai al Nulla. Ed al contempo potei suggere dalle molte esplosioni di sperma liquido ancor biancastro, quell’energia che dal Varco Nero spalancato emerge per quel breve istante di vuoto e nutrirmene ispirando ed espirando alla chiusura del varco. Vergine e troia. Tutto quello che conosco a riguardo del sesso è che come tutto ciò che aveva Potere, doveva anch’esso essere oggetto di considerazione sera ed attenta, lucido sguardo e recessi spalancati che attingono dalla molteplicità di episodi attraverso la visione iniziatica un altro Modo del Sesso. Era già lì, in quelle occasioni in cui talune atmosfere , musiche e maschi , mi portarono automaticamente allo stato oracolare demonico e succhiai allora quella volontà eretta ancora più avida e gravida . Proprio come una troia, quante volte me l’hanno detto e quante volte mi è piaciuto sentirlo . Vacca che si corona . Bellissima sensazione di sentirmi solo un animale reso nudo all’essenza glorificante della semplicità dell’atto, eppure in quella semplicità era qualcosa che mi faceva trasalire . Una cosa seria il sesso , molto seria, in cui impegnarsi , in cui sperimentarsi , dove avanzare per gradi. Le mie donne preferite sono state quelle sfrontate dichiaratrici di se stesse, coloro che non si sono traditi dietro sipari, grandi Troie dall’esasperazione che incontra la sobrietà. Si. Perché dopo un certo numero di episodi, sopraggiunge una visione clinica , ed al contempo lucida, quella che paradossalmente segna il trapasso necessario ad una qualità superiore. Se inizialmente nella mia carriera da adolescente gia troia fui soltanto una che deve sfogare la sua perversione con chiunque , e questo parve blasfemo ai poveri conservatori di un buon gusto umano, poi divenni scientificamente troia , adatta ad ogni tipo di rivelazione attraverso l’oggettività sincronica con cui anche fare un pompino poteva diventare un espressione di arte sacra .Sempre più selvaggia, animale, blasfema , eppur anche sempre più raffinata, abile,competente, riuscii infine attraverso questo percorso della dimensione ripulita dal vano di ciò che era il sesso ed a goderne in un modo genuino , originario, animale, totale. Questo sentirmi troia , quando poi venne la percezione di santità e mi genuflessi a pecora santamente troia, animale bellissimo che si piega per amore e gode per riflesso , fu un aspetto che per Possenza competè spesso con le altre due dimensioni, quella intellettuale –ieratica, e quella sportivo –agonistica.guerriera. Infine trovai il modo di far confluire uno nell’altro e mi ritrovai nel letto Unica , Santa troia guerriera filosofa . Fu come prendere gli elementi , raffianarli, dosarli, permettersi di mescolarsi, e trovare infine che la Blasfemia con cui andavo volendo cazzo da uomini, donne , demoni e dei , aveva un solo nome, una sola Essenza , una sola Natura . E quello era esattamente ciò che ero . E mi parve infine che da quel momento fosse l’inizio di un Apocalissi scalare ascendente di abomini nella cui scientificità trascendentale avrei un giorno trovato L’eternità
DIARY OF A HOLY SLUT.
“There was something in that lascivious nudity outspoken, where I was to play a role, albeit in clarity of mutual expectations, which jagging my self allowed to rediscover the time differently. I liked to hear me bitch, bitch embody the solipsist, intoning the usual singing before orgasm, let death he met me in the mirror of two joint units. Feel my self bitch, seriously slutty, formally slutty , the real, conscious, in which fellatio is the work of an artist who slides his client in a kidnapping. Open your legs to get the hungry language of strangers hungry, wet, slippery, like a snake crawling, one longer than the other shorter, one of the more less more agile. Arrived to be able to dissect the body movements in the various position change with poise, elegance and expertise, I dismember sweaty and drunk very often, thigh on thigh, cock after cock. This at last in particular after thousands had been known to me almost reified. The fucking some symbol of the will. I could understand on all levels, because it would rise when the expected half drew to whether what before it was dormant, albeit present somewhere. I really liked, sometimes too, feel that a thirty-year-slut whose lascivious regurgitation had been given birth very soon and which I had made abundant crop. Death and sex, my two great companions of Life, adorable, unfathomable, imprinted in the flesh and yet another from it. Meat after meat ,odor after odor, sentence after sentence, it reaches a level of perfect objectivity, the one upon which you can build transcendence. Dissipated hunger that torments and private shame of all its clutter, you can really find yourself naked, slut, virgin, the virgin of the very slutty legs apart waiting for the language to which margin awaits your death, the abyss into which you You will rejoin the Nothing. And at the same time I was able to suck from the many explosions even whitish liquid sperm, that energy that emerges from Black Gap opened for that brief moment of emptiness and feed me inspiring and exhaling at the end of the passage. Virgin and whore. Everything I know about sex is that as all had power, it had to also be the subject of consideration and careful evening, polished look and wide open recesses that draw from multiple episodes by watching initiatory another Sex Mode. It was already there, on those occasions where certain atmospheres, music and males, I automatically brought to the oracular demonic state and sucked then that will erect even more greedy and pregnant. Just like a bitch, how many times they told me how many times I liked to hear. crown Bitch. Wonderful feeling to feel just a made naked animal to the essence of simplicity glorifying the act, but in that simplicity was something that made me wince. A serious matter is sex, very serious, in which to engage, in which experiment, where advancing step by step. My favorite women were those bold declaretory of herselves, those who have not betrayed behind curtains, big sluts exasperation that meets sobriety. Yes. Because after a certain number of episodes, he comes a clinical vision, and at the same time glossy, paradoxically the one that marks the transition necessary to a superior quality. If initially in my career as a slutty teenager already was only one that needs to vent his perversion with anyone, and this seemed blasphemous to conservatives poor human taste good, then it became scientifically bitch, suitable for any kind of revelation through the objectivity synchronic with which even a blow job could become a sacred expression of art .I always more wild, animal, blasphemous, yet also increasingly sophisticated, clever, competent, could finally through this path cleared by the size of the compartment of what was sex and enjoy it in a genuine way, original, animal, total. This feeling slutty, when then came the perception of holiness and genuflecting me to sheep in a holy slut, beautiful animal that folds to love and delight in reflection, was a matter for the majesty that often competed with the other two dimensions, the intellectual -ieratic, and the sport -agonistic warrior. Finally I found a way to merge into one another and I found myself in an Only Life, slutty Holy warrior philosopher. It was like taking the elements, rafined its, dosed, afford to mingle, and finally find that the blasphemy with which I was wanting to fuck to men, women, demons and gods, had only one name, one essence, one nature. Death. And that was exactly what I was. And finally it seemed to me that from that moment was the beginning of an upward climb Apocalypses of abominations in which transcendental science would one day found Eternity.