Inni all’amor cortese, idealizzazioni dell’altro, forme di dipendenza mentale, amori, amorini, amoretti. Se l’essere umano avesse concepito lo stesso modo di ricercare se stesso credo che avrebbe potuto superarsi, riscoperendo tramite l’incondizionato amore per se stesso, nuove risorse e poteri. Ciò che è fuori da sè genera forme di attrazione molto forte: incarna il non conosciuto, il sondabile. Lo spostamento d’asse fuoi dalla propria interiorità ha assunto diverse manifestazioni, di cui la più corrosiva, soprattutto per chi abbia una vera vocazione magica o desideri seguirla, è l’amore cortese. L’amore non avvicina a Dio, non è una cosa bellissima e non rende migliori. Di per se rea dipendenza, asfissia, ritratta energetica, spostamento d’asse attenzionale, e se l’altro ha anche meno energia potenziale, creando uno scambio omeostatio di flussi sottili,abbassa anche il potere personale. Chi parla così, tanti, troppi, confonde la sensazione entusiasta e altettanto vana dell’arrivo dell’amato umano, con il senso di gloria alare del vero esserci. Si ricerca così nell’altro la soluzione compensatoria per la propria condizione lacerata, si sottopone la propria sfera energetica a una commistione si strutture non di propria appartenenza, e si sposta il focus attenzionale verso la materia. Che questo possa essere percepito soggettivamente o emotivamente come bello, buono e vivificante, ed ammesso che questa sensazione resti stabile, non significa che così sia, allo stesso modo in cui dietro il rubino che vanagloriosamente indossiamo stà la morte di centinaia di persone. Carcasse fatiscenti di vanagloria che deturpano il Potere, cambiando i valori e conforndendo i livelli. E se iò non bastasse a condire la bellezza già ammorbante di questo teatrino illusorio, entrano in gioco il possesso, la gelosia , le pretese, le aspettative. Chi ama, poichè d’altronde bassamente ama, pretende e dà nella misura in cui riceve, toglie quando non soddisfatto, grida al tradimento di non si sà quale possesso aleatorio, e soffre se non ottiene giustizia. In tutto questo l’unica cosa reale era la sua sofferenza, forse l’unico riverbero dal profondo capace di mostrargli come si è ridotto. Amare in questo modo non avvicina a Dio, l’unica cosa a cui avvicina è il Cazzo dell’amato, proprietà indiscussa cingolata fra quattro mura di idiozia. Possedere l’anima di qualcuno, se mai concepibile, sarebbe interessante; dominare la sua mente, ricentrare il suo nucleo. Se esiste la possibilità che due esseri si amino in un modo alto, ciò non pu che partecipare dello spirito, e non può che essere nella libertà. Amorini , amorucci che infestano il mondo, creano altri umani, replicano l’oscenità umana,a cui si insegna a replicare altra oscenità e a vivere per cercare l’amore. Stimo molto di più chi si è chiuso in un monastero per dedicarsi all’amore per il suo Dio, poichè quell’amore di certo lo ha innalzato. Ciò a cui ha rinunciato, ahime, credo che fosse qualcosa di rinunciabile, poichè se abbracci la vista della Montagna da dentro, saranno pochi gli uomini in terra capacidi ridarti quell’emozione anche solo una parte. E in occultismo questo diventa ancora più grave, direi oltraggioso, o in generale per chiunque abbia come fine la propria elevazione e la riappropriazione del suo disegno vitale. Se esiste la possibilità Rara che due anime si reincontrino in terra dopo vite che si cercano, eventualmente la cosa si pone su altri livelli, ma di sicuro si dintingue nettamente da tutto il resto in un modo che supera il concepibile. E questi casi, ad ogni modo, sono Rari, e comunque appartengono allo spirito. La bandiera dello spirito non si sventola al primo indurimento di clitoride o di cazzo, o alla prima giornata con il sorriso in faccia, o perchè la rosa nel giardino è cresciuta quando lui ci ha chiamate. Queste sono stronzate, enormità di stronzi che cadono nel cesso con la stessa rapidità con cui sono nate. Ciò che resta poi è la carcassa. La voce del’amato, gli occhi dell’amato, ahime , quale grandezza si celava dietro queste fattezze umane!!! Invero Nessuna. Quale potere illuminatorio mai ebbe il dolce sguardo da cerbiatta che incedeva con arezze e baci sull’amato iludendosi che egli fosse il suo Shiva dell’eterno !! Quanto è stupido e ridicolo tutto questo neanche il Potere può commentarlo, poichè non interessa ad altri che alle scimmie. Solo la scimmia ha creato ciò per se stessa: tutto il resto non ne sente il bisogno. Poichè nella completezza mai esausta di ciò che è se stesso senza pensarsi, solo se stesso è sufficiente. A partire dalla sola necessità di se stessi si può concepire la lucida ista dell’altro. E se mai si scelga di amare, si sia consapevoli perlomeno di come e a che livello si stà amando, in quali mondi, con quanta intensità, e cosa. E’ il cazzo generoso dell’amato che reca scritto “mio “ sulla cappella, o la sua essenza, la sua vita. C’era stato un tempo un essenza che desiderai così tanto da volermelo mangiare, e da dargli in pasto la mia carne. Desiderai mangiare tutto ciò che lui conteneva, per inglobarlo in me allo stesso modo di un ente. E lui, desiderava uccidermi. Era il suo modo di volermi nell’agghiaccio della morte che in lui viveva pensante. Ciò che mi attrasse di lui era quella Morte, quell’afflato oscuro e silenzioso, quella macabra profondità intrisa di sangue e la sua gelida malia spietata. Ho guardato a cosa può fare il Potere quando in un incontro come questo che ebbi, ad esempio, trasforma , cambia, decapita, lacera, apre. Non c’era niente di gioioso in tutto questo, niente di eterno che non si ripeterà in eterno se è eterno.Episodi come questi e altri meno fatiscenti mi hanno fatto domandare, a fonte di questa pletora di rincoglioniti che vivono solo per l amore che salva dalla solitudine del vivere, cosa dovrei esattamente farmene di un amore così composto. Ci attende la cena della sera, lac chiamata del pomeriggio, il saluto del mattino, la scopata a tutte le ore, il racconto della giornata, dove sei stata con chi eri cosa hai fatto e perchè a che ora torni, la bellezza dello svegliarsi vicini vicini vicini vicini vicini così vicini da sentire il respiro, la bellezza di rivolgere l’ultimo pensiero della sera all’amato invece che alla morte, la bellezza della domenica insieme, delle feste insieme, delle vacanze insieme, insieme insieme insieme, le emozioni che un unione duratura dà nell’intimità acquisita. Ma tutto questo invero non ha niente di speciale, preso così, guardato da fuori: è solo una sequenza mediocre di necessità vitali a cui trova riscontro il sociale e che crea un vano senso di avere un senso e stare operando in armonia. Tutto questo è privo di Potere, Ritmo, altezza: non solo non cresce ma finisce con lo stagnare. Stagna inevitabilmente, non mi stupisce, poichè è nato nella materia, vie di materia, non ha altre fonti da cui trae alt nutrimento, e non avendo potere non può elevarsi. Il CAZZO del’amato su cui è scritto “mio” continua ad essere Mio anche quando è cosa risaputa, nota in ogni sia parte. Lo sappiamo tutti che prima o poi, tutto ciò che non cambia e che non sà trasformarsi, Muore. E’ inevitabile. Solo l’Essenza può fare la differenza nella carne, come la stessa differenza fra un cadavere e un corpo pensante. L’apparenza è al stessa, la sostanza è diversa. L’amore non innalza da nessuna parte quando è rivolto alla materia e ad oggetti umani, e se uno è anche un occulista, ciò equivale a distruggere tutte le possibilità che lui ha di volare alto. Vicino vicino insieme insieme all’amato non si raggiunge nessun Universo parallelo che non sia quello dentro l’amatissimo umano. Esiste anche la possibilità che l’aspirazione reciproca al Potere e all’altezza, se non infettata da umane emozioni e sentimentalismi, crei un Unione che eleva entrambi invece che portarli in lenta resilienza. Coprire la tristezza derivante dall’esser Soli, con l’illusione di stare con qualcun’altro, è solo molto più triste. Quando si torna da soli non si è neanche da capo, ma ancora più in basso. Esiste la possibilità che due Grandezze si uniscano per farne Una più Grande. Ma sono già così pochi coloro che manifestano l’aspirazione alla propria ascesa sopra ogni cosa, e che sono Re Coronati, che se questa possibilità esiste su pari livello, si verifica molto raramente. Ebbene penso che poichè tutto il resto mi pare più che altro una Noia mortale, o mortal noia travestita a festa, vista da fuori e vista da dentro, indagata o meno, più o meno nota, sia più utile aspettare l’occasione Rara che l’Universo ci dà in vita, se ce la dà e se sappiamo coglierla, di Spiccare un Volo a quattro ali o altrimenti stare da soli. Diletti di sorta, temporanei come le orme del cinghiale, scopate molto interessanti, tante, molte, fornicare, fornicare, con uomini, bestie e dei, senza illusioni ne sensazionalismi. Devo commentare che nonostante la mediocre mente della gente non sappia pensare che dualmente, o per opposti, esistono forme di Intensità che non hanno niente a che fare con l amore umano e che per questo avvicinano al Potere molto di più. Non esiste un unica forza in Natura e tanto meno nei piani sottili. Il potere della morte è altrattanto innalzante, se ben cavalcato, che quello della vita. La tumefazione del candido, ha talvolta realtà e spessore Reali, e bisognerebbe abdicare lucudamente, fornicando e fornicando, andando dentro il Reale senza illusioni, a quello che sostanzia invece che a quello ch fa piacere. La stronzata dell’amore insomma detta come la dicono, raccontata come la raccontano, espressa come la esprimono, è una scatola da buttare nel cesso senza neanche aprirla. E’ un vaso di Pandora. La frase che più dico a chi mi rifila la solita mediocrità sull’argomento è” Se mai arriverà il giorno in cui farò la fine che tu mi auguri, spero che gli Dei mi ammazzino, poichè vorrebe dire che ho fallito”.Il proliferare di esempi di occultisti, esoetristi vari, che alla fine cedono, ala fine sconfinano, si fanno ammorbidire, alcuni giovani altri più avanti… e il vedere che di essi, pochi hanno operato secondo Visione, ma i più secondo Necessità. Non nego quindi lapossibilità di condividere l’ampiezza delle Reali emozioni con qualcuno e non ne nego l’ipotetica bellezza, purchè le leggi degli Dei siano state rispettate. Solo nel rispetto delle Leggi degli Dei tutto è consentito, anche ciò che umanamente pare impossibile. E chi ha la vocazione dovrebbe ricordarsene ogni volta che la tentazione lo coglie impreparato o che l’errore commesso per distrazione gli ricorda a cosa appartiene. Soprattutto coloro che sono nati per servire il Potere, e fra coloro che così sono nati chi è resistito alla società e all’acculturamento, dovrebbe esserci questa legge prima di Tutto: o GLI Dei o la morte. Questo sarà chiaro a chi ha sentito la chiamata in se da sempre,come l’unica risorsa sensata per cui vale la pena non essersi suicidati da piccoli, giacchè in questa terra ovunque vive la bassezza e la mediocrità e posso ben capire che gli amorini e gli amorucci possano servire come palliativi dolcificanti per non dovere ammettere l’orrore reale del Vacuo senso che la materia possiede. Senza Potere, tutto è morto o irreale. Ma ne ho visti tanti anche di quelli, chiamati alla Grandezza, ricadere tumefatti fra le dolci braccia dolcificanti, vicini vicini insieme insieme, dell’amata. Poi si sono ritrovati con una staccionata alta sei metri ad impedirgli la vista di qualunque altro paesaggio e a dover chiedere il permesso di uscire. Una libertà di Potere svenduta a vampiri, che è un oltraggio alla Bellezza. Ma quelle poche gioie serali, queli palliativi temporanei, erano un pò come l’eroina: li prendi e stai bene e poi ne dipendi. Io ritengo che ci sia un egoismo portentoso nella scelta che un Grande Uomo fa di limitare la sua portata trasmissiva, per seguire i capricci deboli e stentii della pretesa del possesso di qualun altro. L’egoismo portentoso di chi nel suo legarsi a qualcosa di mortale, ha deciso di privare tutto il resto di se stesso, perchè così a lui pareva di stare meglio. L’egoismo di chi per il suo benessere e solo per il benessere suo personale , svende la sua libertà e priva il resto di se stesso. Come mettersi una catena alla caviglia con una palla pesante e poi legarla a quella di un altro. Negli equilibri dell’Universo, per chi sà vederli, c’erano Realtà che non si sonomai espresse. Nel suo celarsi alla vista quel giorno e quell’ora, come il battito di farfalla che crea un terremoto, il singolo uomo aggrappato alla sua personale e unica necessità, ha cambiato gli eventi per sempre. E nel farlo non si è posto altro problema che se a lui stava bene. Questo genere di atteggamento che è anti-magico deve sparire da chi è chiamato all’alarità. L’amore per il Potere unito alla Visione permette di conoscere dove,quando e come, una scelta, un atto crea armonia, indipendentemente dal senso di benessere che si prova o dalla quantità di vantaggi che si ricevono. La visione magica, quindi, aborre frasi come “l’amore avvicina a Dio” o similari, poichè oltre ad essere inverosimili, banali, poco approfondite, creano suggestione e manipolano con il vago senso si gioia he creano, altre menti. L’esempio di libertà di quegli uomini che hanno scelto la legge degli Dei, ha carisma, potere , e genera cambiamento armonico. Tutto il resto lo lasciamoancora una volta a chi se ne fa qualcosa. Si può vivere in fondo anche tutta la vita di antidepressivi o eroina, purchè si sia consapevoli che si tratta di una propria scelta. Nella sua libertà di scelta la scimmia ha mostrato che la gravità per essa, era una forza a cui non sapeva opporsi. Il risultato finale che emerge è un enorme mandria di gente che concorda sull’idea di essere nel giusto, solo perchè confonde i livelli, non riflette abbastanza o riflette su cose poco rilevanti. O anche sempliemente perchè, la sua attenzione è per lo più orientata a cercare l’amore, o a pensare all’amore, o a idealizzare l’amore, o a soffrire d’amore, o ad aspettare l’amore. Vomitiamo d’altronde su tutto questo e tiriamo un velo pietoso. Chi può resistere resista. Arriverà il giorno per quelli che avranno operato scelte adatte, per quanto infette, per quanto oscene e spietate siano od appaiano, del Ritorno alla Vera Vita da dentro. Il risveglio della Fiamma che tutto brucia con sè al Risveglio. LiLITU 