Sul voler far tornare i morti in vita.

Lo sciabordio eclatante dei falsi gentili e degli adulatori arroganti , assomiglia per me oggi al rumore dello sciaquone del cesso . In passato ritrassi a me molti individui che misurati nel tempo nelle loro gesta , mi mostrarono esattamente cosa non erano. E se altrettanti ne delusi , questo fu perchè essi non compresero che gli anni trascorsi nella mia vita terrena mi avevano trasformato da dentro. Ciò verso cui andai declinando fu una sempre maggiore a-moralità e spietatezza meonica , che non mancò di rivelarsi negli atti privi di qualunque buonismo o pietà. Ciò che non fu compreso, fu la profondità lacerante del cambiamento in me avvenuto. Al di là di ogni giudizio che il chiunque che mi conoscesse possa fare , si tratta sempre e comunque di una prospettiva . Una prospettiva la sua , un ‘altra la mia. Nessuna verità assoluta è riposta in questa visione temporale se non la differenza che può fare chi o cosa invece di avere opinioni o scopi, mi volle in quanto essenza e come tale mi accolse. Diversi scopi servirono più o meno consapevolmente le gesta ed i sorrisi dei molti arrivisti dell’ultimo piano. Ma ogni cosa ha il suo tempo , e nel suo tempo deve restare . Qualche giorno fa mi scrisse un qualcuno che non so chi sia , con fare amichevole , adducendo una profonda amicizia fra noi di molti anni fa. Alla domanda ti ricordi di me ebbe per riposta no. Alla successiva affermazione non ti ricordi , eravamo amici e sei stata anche a dormire da me , risposi non ricordo. Invero , anche quel poco sforzo per ricordare lo trovai un atto inutile. Delle migliaia di persone che conosciuto nel frattempo, nei loro vari ruoli, ricordo chi devo ricordare. Se li ho dimenticati , è perchè dovevano essere dimenticati, Ma il pervicace attaccarsi ai passati morti, il voler riportare in vita il cadavere putrescente ancora una volta , è un abitudine molto umana e poco saggia. Dobbiamo lasciare che i cadaveri imputridiscano fino a sparire se cadaveri sono diventati. Ci sono delle cause nel tempo che generano eventi e che hanno un significato occulto . Non si tratta di avere un opinione al riguardo, ne di essere ostili , ma piuttosto di istinto e visione. Se qualcosa ha fatto il suo tempo, nessun pervicace attaccamento umano fuori tempo potrà creare qualcosa di armonico . La mia esperienza al riguardo mi ha mostrato più di una volta quanti danni possano avvenire dall’inseguire gli zombie tornati in vita. E’ così che quello che divenni, in fondo piacque a chi nel Ciclo attuale era ancora in vita o era comparso. Poichè chi appartiene a questo tempo è in armonia con ciò che sono adesso , mentre chi vive in un altro tempo non lo è. Se qualcuno è rimasto, quei pochi rimasti lo sono per l’essenza che ci lega o perchè così è avvenuto, ma non per uno sforzo attivo a trattenere la pietra che deve rotolaregiù dalla montagna. La pietra deve rotolare e distruggere una famiglia in una casetta più sotto, forse perchè quella famiglia un giorno ammazzerà un cane per la strada e colui a cui sarà ucciso , che lo amava molto, diventerà pazzo e poi diventerà un assassino . Noi non possiamo sapere tutto quello che nelle trame temporali universali ha da avvenire. Ma se ci atteniamo alla semplice regola del non forzare gli eventi, del non voler far tornare in vita i morti, del sobrio e spietato accettare come le cose procedono , possiamo evitare danni a ruota libera . Lo sciabordio di eleganti circuizioni di chi in fondo deve nutrirsi del mio respiro o della mia fede o della mia figa, perchè quello che ho e sono gli dona l’alarità che da solo non ha o ancora di coloro che devono dipendere da qualcuno per darsi un senso , se ciò che li lega a qualcuno non è nell’essenza senza materia, è ben vana cosa . La lealtà delle viscere ,non ha niente a che fare con le belle argomentazioni , le false umiltà o le edulcorazioni verbali. A costui risposi infine che non sapevo chi fosse e non avrei fatto alcuno sforzo per ricordare , giacchè le mie energie mentali sono investite nell’adesso e nel futuro , che sono espressione di un passato trascorso che ha fatto il suo tempo generando altro da se. E che sei anni fa per me sono una nebulosa in cui qualcosa che non ero io viveva e qualunque cosa quel qualcuno abbia fatto , era finito quando è finito. La risposta fu uno stupido silenzio reietto .Arroganza travestita da umiltà , silenzi pieni di astio , maschere su maschere . Stimai mio fratello tre anni fa in modo altrettanto sincero quanto oggi altrettanto sinceramente lo disprezzo. Quando seppi che si era rotto un braccio ne fui rallegrata. Mi resi conto a quel punto che non ero neanche in grado di biasimarmi per aver provato quella soddisfazione viscerale al sapere del suo danno. Mi resi conto che anni fa non ero così ma che in qualche modo lo ero diventata. Qualcosa in me riteneva che quello che gli era capitato fosse giusto, adatto e meritato a ciò che lui era . Tre anni fa lo stimavo , oggi lo disprezzo. Ci sono cause per tutto questo , cause esterne , cause interne. Il volere a tutti i costi continuare a distillare zucchero da ciò dove non ve ne è più , è come volere risanare i morti dalla tomba. Lo smieloso abbraccio del non più vivo nella sua falsa umiltà è da me avvertito come atto sovversivo. Tanto più che nessuna ormai di vera lealtà serve questi intenti ne li genera, ma solo debolezza . Mi sono accorta che fra i peggiori che ancora nell’adesso continuano a rivivere come l’erba non piantata che però ogni tanto spunta , sono coloro che scelsi quando ancora non ero in grado di fare scelte adatte a ciò che ero diventata. Non fui abbastanza chiara , non fui abbastanza schietta. In fondo , ancora allora, impiegai una gentilezza non sentita per trattenere dentro le maglie del Buono e del Bello chi non aveva mai agito per farmi danno. Ma poi mi resi conto che non esistevano solo danni materiali e che iniziavo nel tempo a dare molto più valore alla coerenza strutturale tra dentro e fuori , che alla facciata. Dovetti chiarire quindi , e senza fiorellini, come stavano le cose. A nessuno piace la porta chiusa in faccia. Non ci sarebbe in fondo necessità di occludere entrate se non ci fosse chi cerca di sfondare a calci portoni saldi, di fare abracadabra, di chiedere perdono, insomma di voler insistere su strade morte . E l’unica soluzione che trovo oggi più adatta per coloro , molti, troppi, che così vivono in generale , è chiudere la porta in faccia. E’ un vantaggio , da un certo punto di vista, che la mia capacità di sentire il reame del sottile emotivo di ognuno, sia stata sottovalutata. La trasparenza del gesto e della parola chiede il sacrificio dell’autovalutazione. Sospendiamo il giudizio su noi stessi per accettare quello che proviamo e viviamo. Anche questo pervicace attaccarsi a 8 mani alla gioia del cazzo, agli ideali positivi di superfici , alle amicizie strumentali , ad un buonismo corrosivo, non ha niente a che fare con L’uomo Nuovo, in cui la sofferenza vive e riposa costantemente insieme a tutto il resto. Valori come famiglia, amicizia , per me non hanno nessun valore oggi . Sono solo parole, parole su parole da mettere nel cesso insieme con tutto il resto e tirare lo sciaquone. Forse a quel punto rimarranno pochi soli stanchi , la cui distanza non può essere misurata in spanne ma solo in essenza , e le cui gesta non serviranno mai la putrescenza poichè ciò non può accadere quando ci si è liberati dalla falsa morale e dal buonismo fatiscente . Fra coloro che dal pubblico amichevole sono ritenuti i peggiori e fra coloro da cui la massa si ritrae disgustata , sono quelli che voglio. Dove l’occhio della scimmia coglie l’orrore per riflesso , sono i pochi che restano e i pochi che voglio. Lilitu11152335_433399453507305_2549733560834783179_n

4 Risposte a “Sul voler far tornare i morti in vita.”

  1. I don’t read Italian, but your site looks fascinating! I live in Seattle, home of Horizon Lodge OTO; I am a contributing member and librarian, a musician and writer.

    1. I M ACTUALLY WORK ON WRITING A TEXT FROM THE ORIGINAL ENGLISh VOUDON GNOSTIC WORKBOOK OF Bertiaux , for an italian editor , IN ITALIAN LANGUAGE. Then , it will be in italian, but if there will be some editor you know in seattle interested to the translate about the coulevre noir , when it will be published , we can speak about it- Lilitu

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