La proliferazione dei Commedianti By Nera Luce

Ce ne e’ stato uno,un tempo, come lui altri non palesatesi, ma comunque ontologicamente simili. Molti hanno semplicemente frainteso fra la funzionale e valida generalizzazione di casi singoli e la realtà. Vale a dire che se nella media vale qualcosa, ossia quel manifestarsi di qualcosa per esperienza ci ha insegnato come filtrare il rumore, ciò non significa che sia sempre così, ma tuttavia fa molto comodo impiegare queste euristiche per difendersi dai nemici della consapevolezza. Ebbene costui, chiaramente armato di curiosità verso di me, volle a tutti i costi conoscermi. Sono stati in molti a procedere in questo modo all’inizio. Ma poi, via via che andava guadando il mare, scopriva la molteplicità dei flutti e le molte manifestazioni del mare e non tutte erano a lui piacevoli. Cosi’ la mia ampiezza si manfistava e la mia manifestazione prendeva forma, ma con il passare del tempo tale vista genero’ il Dubbio fatale. Il dubbio di non essere riusciti,ad esempio, a realizzare niente dentro di se e forse altrove ( ma come sapete questo per me non ha importanza quanto l’essere), ma ebbene comunque, questo dubbio prese consistenza fino all’accusa fatale. Ebbene a questo punto arrivarono in molti, la maggior parte dei quali io so’ che cosi hanno operato perchè così mi si e’ rivelato da dentro, ma ebbene egli fu tra i pochi che palesemente manifestò il suo disprezzo. Lo fece con argomenti subdoli, patologici, indiretti, ma chiaramente la sua argomentazione era un tentativo di distruggermi, poichè ciò che ero era qualcosa che aveva fatto sorgere in lui il Dubbio, e il dubbio aveva posto in lui il germe della Visione. Rinnegare me risolveva molte questioni e allontanava il Mare e la sua profondità, sostituendo al suo posto l’ilusione sconfinata di praterie verdi sempre fertili. Ma ebbene mi viene in mente questo perchè non e’i il primo e non lo sarà, ma se mi guardo attorno in effetti, e non solo fra le pecore inpecorite, ma fra coloro la cui Mente aveva dotato di un Potere autentico di visione e di sottile intelletto, devo dire che la Visione del Prossimo, anche di quello che si presuppone essere piu’ evoluto, e’ una triste commedia o una triste pagliacciata nel teatro del Nulla. Qui di fatti non si tratta di fare i personaggi, o di amplificare dogmatizzando qualcosa di inesistente, di fare versi o di imitare, Il mio tentativo secolare e storico di incarnare la mia piena personalità in sostanza, parole, gesta, parvenza ed emanazione, era ed e’ tutto fuorchè una pagliacciata. Considerando poi che tutto questo si e’ coltivato fra le gelide pareti della morte nata con me, e che il senso dell’ironia, non bastassero i pagliacci, comunque non lo ho mai avuto ne l ho coltivato, quando assisto al processo non consapevole e intenzionale,da parte di gente irrealizzata interiormente e impegnata nel tentativo di pigmentare la loro bassezza ulteriormente, potrei vomitare. La stupidità di tali atti, palesati o meno. e’ la misura di coloro con cui ho a che fare, e ogni volta e’ lo stesso processo. Infami che operano silenziosi, taluni più evidenti, altri ancora non consapevoli. Cio che sono e’ esattamente cio’ che manifesto, o potrei dire, perchè ho un corpo, ancora ha parvenza piacevole o sarebbe molto diverso l’effetto del reale aspetto che mi sostanzia nuclearmente. Ebbene stavo ripensando a costui, uomo colto, di intelligenza, e alla bassezza con cui infine mi si paleso’. Di altri potrei dire lo stesso anche senza prove empiriche. C’e’ a chi piace all’occorrenza trovare vie di fuga per criticare e sicuramente chi e’ intenzionato vi riuscirà. Non si coltiva la Sostanza pensando a cose inutili. E così, negli anni, mi sono concentrata su quelo che mi fu chiaro decennio fa, ossia che Tutto era Essere e nell’essere liberatosi era il Potere anche sulla materia. E infine così, ho estratto la sostanza e mi sono guardata intorno. Vedevo molti parassiti, troppi, di diverso tipo. Iltempo che ho tolto al prossimo parassita, l’energia di cui non si e’ potuto nutrire, l’ho concentrato, conservato e incanalato. Così, il pagliaccio affiora a far notare che così non ci si diverte, o che così non si ama, o che così non si vive felici. Ed io gli rispondo che non me ne frega piu’ un cazzo e un tempo me ne fregava ugualmente, anche se di piu’, di divertirmi, confrontarmi con tatiana o tizio su argomentazioni inutili, sentire cosa e’ capitato a tuo nonno, o chiunque altro. Invero potrei dire che non ho avuto la sensazione che a qualcuno interessasse davvero cosa facevo, come vivevo, cosa pensavo e i motivi profondi del mio operare ed essere. Allo stesso modo a me frega poco dei loro. Ma diversamente da loro vado operando come unità singola, eremitica, senza interferire con altrui orbite e senza rompere i coglioni. Ho capito infine che non era per incapacità che non potevo stare con la Scimmia, ne per mancanza di esperienza. Era semplicemente che non ne avevo voglia in generale, e quindi non mi sono mai impegnata per andare incontro a coloro che disprezzavo, solo per lo scopo di andarci d’accordo. Ebbene non ne avevo voglia, non trovavo il tempo e quando mi sforzavo avvertivo un senso di vuoto, come se mi stessero svuotando con la loro inutlita’. Non che i loro sentimenti non fossero rispettabili o autentici, semplicemente io non vedevo cosa farmene di condividerli con loro. E così, eccoci qui, ad assistere alla pletora dei giganti che devono Assolutamente capire, dire la loro, invadere, convincermi che non sono abbastanza lucida. Stanno in disparte sordidi, in molti, come dietro gli schermi tv, ma non sanno schermarsi, danno valutazioni mediocri e valutano generalizzando casi come il mio basandosi sulla loro esperienza delle scimmie. E questo li conduce sempre, quasi sempre, a non capire un cazzo o a fare interpretazioni di comodo. La coscienza grida, il dubbio s’infiltra, dobbiamo fare qualcosa. Solo chi non aveva questo problema, fra i pochi, pochissimi, Veri esseri Evoluti che ho conosciuto, comprendeva e vedeva non solo Chi, ma Cosa Ero e Sono. Tutti gli altri sono come un teatro su cui scende la tenda del teatro. Amen11130084_10204405072231020_1928267361708805000_n