Abbiamo assistito al fallimento sistematico nel corso della progressione temporale, di identità illustri. O perlomeno, identità che parevano tali. Quando il gioco dell’entusiasmo, o la necessità compensativa, rappresentava la base dell’agire e del suo divenire, tale fallimento è divenuto palese in tempi brevi. E’ difficile fare una valutazione realistica in giovane età, poichè uno dei principali illustratori della solidità di una proprietà interiore è il tempo. Nel tempo, negli anni, il denudamento progressivo del vano che si corrompe a contatto con i veleni della vita terrena, lascia la sostanza in emersione. Dove la magia era una velleità e non una vocazione, esso nel tempo si mostra. Il fallimento sistematico di identità che parevano illustri, è qualcosa che si legge nello sguardo, in cui la sciintilla dell’anima è assente. E’ qualcosa che si evince dallo stile di vita e dalle scelte che sono state operate. Quanto era importante quella libertà del volere? Quanto quel valore magico è stato il fulcro su cui poi far convergere le proprie scelte piuttosto che un vezzo dialettico?. L’apparente e temporaneo emanciparsi dalla ragione e dalla convenzione, che poteva prendere la forma di qualunque idealizzazione o entusiasmo compensativo, era il vezzo giovanile di un epoca destinata a tramontare. Dove la sostanza, il nucleo atavico dell’essere, aveva il Reale potere sulla bassa ragione e le basse emozioni, il tempo ha mostrato l’evoluzione di tale essere e la sua ascesa. Certamente in tutto questo tempo chi di noi è rimasto unito alle sue fondamenta, ha cambiato struttura di visione, poichè la conoscenza si evolve insieme alle esperienze di vita ed insieme alle trasformazioni delle età. Ci sono forme di sapienza che sopravvengono per il solo fatto di avere vissuto più a lungo, poichè il confronto prolungato con le situazioni e l’altro, hanno schiarito la consapevolezza. L’indicatore ” tempo” ci dirà ad ogni modo, quanto di vezzo oppure di sostanza si trattasse. Se non ti sei venduto ai primi inconsistenti valori che la società promulgava come socialmente accettabili, ti sarai certamente prima o poi scontrato con quei momenti di dubbio fondamentali, con quelle domande finali che aprono le infinite possibilità del tuo divenire. Non esiste nessuna forza stabile che possa essere fondata sulla sequenza aleatoria di piccole e vane vittorie dell’apparenza. Accettando il fallimento ciclico di alcune applicazioni come parte del tuo percorso evolutivo, accettando il potenziale evocativo che tali apparenti sconfitte rappresentano, sarai in grado di ricostruire su di esse una nuova forma di chiarezza. Così, allo stesso modo, il nostro concetto di magia e modi dell’evolversi può essere mutato molto, a seconda dei diversi modi in cui ognuno di noi ha affrontato la sfida che quei momenti hanno incarnato. Ma quello che ci rende uniti e compatti pur nella distanza apparente, è l’aver aderito nonostante tutto, ed inevitabilmente, a quella chiamata interiore la cui profondità ha assunto molte vesti, ma che infine abbiamo potuto solo inseguire, poichè essa sola era in grado di restituire il senso a questa manifestazione terrena chiamata vita.