What I’m getting at is do understand the point of connection where I want to start to clarify a concept that expresses Bertiaux and to which I wish to clarify. Through the channels in other worlds in the dream from a very small have spontaneously wide limitless realms of death have penetrated into my energy sphere and have filled slowly. In my “sink” have been frequently moved suddenly from where I was, in worlds where everything was gray looking merciless silence and despite the years have learned techniques to project the conscious and “rilanciarmi above” them, but those places always called me to itself. Through the dream they injected inside my mind up to create large crops whose roots inspessirono and then also be structured with a conscious level, and so it was that Death made its grand entrance into my life . It became what I defined later in my teens and even now “my companion and lover”, the one who followed me and I tried starving my intent and my attention. She wanted me at all costs and I then at some point maybe I married her. In marrying her within me infused in it another vibration that had arisen with my arise, and that belonged more to the size daytime material, at least initially, that the sex. Sex was what I ate, the energy that made me alive, the nourishment which I risollevavo by oltretombali realms where I was constantly called and I was moving between sex and death, as among its banks that lured me to the inexorable if two directions different but yet with the same intensity. Here’s how the two cornerstones of energy from which I became and with which I grew up, in the growth of my awareness and my contact with myself, began to converge into one another with a break until they merge. And this, when I met the Voudon Gnostic took position clear in what until then had been what I was, what I had issued and that to me was born. Death as a black sister and sex as an aspiration to become, later became a single horrible and beautiful creature who rode only many years later with stability. And all this flowed from Dream Vigil, without that nothing would limit the primordial expansion. I left death and sex to express themselves in any way in and out of me, because they were the popular essences that had sheltered me from the inside and I had crossed at every level of consciousness. In this lucid dream became horrifying sequence of sexual acts obscenely claims with bodies of various ranks and from different worlds, certain mergers only blasphemous other infused with elements of horrific cruelty. The vibration emitted from the horror not human soaked my sphere of sex, which in the meantime proceeded materially toward ever more elemental and wild, until I understood that they had never been two different things. This realization came to me I think a year or so before the text of Bertiaux penetrated into my life appearing on the horizon. The dream, with the passage of time, has become for me in every respect a second life where I exist and in which I have not at all the impression of interrupting what they really are. If anything I feel, when I wake up, a stretch of which brings me back to the surface and which I would also rather avoid. When the Gnostic Voudon met me then, I did not care, indeed, far more than any deeds, successful or not, the matter could take years to come. Living on the ground remained a fact that for some reason I wanted to be sure, but sleep remained and still remains one of my favorite activities on the ground. And then success in more recent time, one to which I want to reconnect in this text, which is the phase of waking dream, that penetrate the state of dream in my ordinary consciousness in an increasingly stable and pervasive. In my waking glossy go today then to move in parallel elements of the dream directly and in the form of images or image sequences. They are most often the same dream memories that take space from their channels into my consciousness in more and more moments of my day, overlapping the places, times and spaces. And in this way, the dream awake introduces another level of meaning to the surface and the fact that I live perceptively with the material senses assumes multidimensionality also in ordinary consciousness.
Ciò a cui voglio arrivare è fare comprendere il punto di innesto da cui voglio partire per chiarire un concetto che Bertiaux esprime e su cui desidero fare chiarezza. Attraverso i canali in altri mondi che nel sogno fin da molto piccola si sono spontaneamente spalancati senza limiti, i reami della morte sono penetrati nella mia sfera energetica e l’hanno pervasa lentamente. Nel mio”sprofondare” sono stata con frequenza spostata di colpo da dove ero, nei mondi grigi dove tutto era spietato silenzio osservante e nonostante negli anni abbia imparato le tecniche per proiettare la volontà cosciente e “rilanciarmi al di sopra” di essi, tuttavia quei luoghi sempre mi chiamarono a se. Attraverso il sogno essi si iniettarono dentro la mia mente fino a creare ampie coltivazioni le cui radici si inspessirono e sii strutturarono poi anche a livello cosciente, e fu così che la Morte fece il suo maestoso ingresso nella mia esistenza. Essa divenne quella che definii più tardi nella mia adolescenza ed ancora adesso”la mia compagna ed amante”, colei che mi seguì e mi cercò affamata del mio intento e della mia attenzione. Essa mi volle ad ogni costo ed io poi ad un certo punto forse la sposai. Nella sposarla dentro di me infusi in essa un altra vibrazione che era sorta con il mio sorgere, e che apparteneva maggiormente alla dimensione diurna materiale, per lo meno inizialmente, ossia il sesso. Il sesso era ciò che mi nutriva, l’energia che mi rendeva viva, il nutrimento da cui mi risollevavo dai reami oltretombali ove venivo costantemente richiamata e mi muovevo fra sesso e morte, come fra sue sponde che inesorabili mi richiamavano a se da due direzioni diverse ma eppure con la medesima intensità. Ecco così che i due capisaldi energetici da cui divenni e con cui crebbi, nel crescere della mia consapevolezza e del mio contatto con me stessa, iniziarono a convergere l’uno nell’altro con soluzione di continuità fino a confondersi. E questo, quando incontrai il Voudon Gnostico assunse collocazione chiara in ciò che fino a quel momento era stato ciò che ero, ciò che avevo emanato e che con me era nato. La morte come nera sorella ed il sesso come aspirazione al divenire, divennero poi un unica orrenda e bellissima creatura che cavalcai solo molti anni più tardi con stabilità. E tutto questo si riversò dal Sogno alla Veglia, senza che niente ne limitasse la primordiale espansione. Io lasciai alla morte ed al sesso di esprimersi in ogni modo dentro e fuori da me, poiché esse erano le amate essenze che mi avevano accolto da dentro e mi avevano attraversato ad ogni livello di coscienza. Nel sogno lucido questo divenne la sequenza orripilante di atti sessuali oscenamente sinistri con enti di vari ranghi e da vari mondi, talune fusioni solamente blasfeme altre intrise di elementi di crudezza orrorifica. La vibrazione emessa dall’orrore non umano intrise la mia sfera del sessuale, che nel frattempo procedeva materialmente verso forme sempre più elementali e selvagge, fino a che intesi che esse non erano mai state due cose diverse. Questa comprensione mi raggiunse credo un anno o poco più prima che il testo di Bertiaux penetrasse nella mia vita comparendo all’orizzonte. Il sogno, con il passare del tempo, è divenuta per me a tutti gli effetti una seconda Vita dove esisto e nella quale non ho affatto più l’impressione di interrompere ciò che sono realmente. Ho semmai la sensazione, al mio risveglio, di una forzatura che mi riporta a galla e di cui farei anche volentieri a meno. Quando il Voudon Gnostico mi venne incontro quindi, non mi importava invero molto più di qualunque gesta, di successo o meno, nella materia potessi compiere negli anni a venire. Vivere sulla terra restava un fatto che per qualche motivo avevo voluto certo, ma dormire restava e resta ancora oggi una delle mie attività preferite sulla terra. E successi poi nel tempo più recente, quello a cui mi voglio ricollegare in questo testo, ossia la fase di sogno da sveglia, ossia il penetrare dello stato di sogno nella mia coscienza ordinaria in modo sempre più stabile e pervasivo. Nella mia veglia lucida vanno oggi quindi a trasferirsi in modo parallelo elementi del sogno in modo diretto e sotto forma di immagini o sequenze di immagini. Sono più spesso le stesse memorie di sogno che prendono spazio dai loro canali dentro la mia coscienza in sempre più momenti della mia giornata, sovrapponendo i luoghi, i tempi e gli spazi. E in questo modo, il sogno da sveglia introduce significati di altro livello su quello di superficie e la realtà che vivo percettivamente con i sensi materiali assume multidimensionalità anche nella coscienza ordinaria.
