Sulla Natura ciclica del Tempo- Un testo di Nera Luce

 

 

 

 

Quel senso di Libertà Immanente, che tocca il trascendentale nei suoi apici frammentari di visioni spazio- temporali, quel viversi senza argini di necessità o dipendenza, quel tempo rivelato, scoscieso, lungo il quale si aprono i sipari di una dimensione conoscitiva che concede la Visione. Dobbiamo necessariamente ammettere che solo in quella forma di amore autentico verso se stessi, che anela alla Libertà vera da ogni brama, vizio, vanità, necessità, finalizzazione, che si dà tutto il tempo per ascendere, riflettere, è possibile l’evoluzione di forme di Comprensione del Reale autentiche e vertiginose. Nella misura in cui ho abitato sulla Terra ho potuto riconfermare a diversi cicli come l’abitudine alla necessità di un attaccamento su cui la struttura identitaria va a intessersi, unita al dispiego vano delle risorse temporali, non può condurre ad alcuna Autentica Comprensione del Reale. Stavo riflettendo e quindi comprendendo, l’altro giorno, la Natura ciclica del Tempo. Una questione che approfondirò nell’ambito della mia recente produzione scritta relativa al sistema di Ingegneria esoterica di Micheal Bertiaux, che vedrà un elaborato dotato di Nuovo Spessore, avvalorato da una nuova qualità dell’esperienza. Stavo camminando per i porticati della Torino antica, al rientro da un concerto, quando il tempo dell’Adesso si è frammentato nella Visione di un altro tempo, trascorso 20 anni fa. La percezione chiara, rivelata, che all’età di 14 anni ebbi, durante una gita scolastica, in quello stesso punto dei porticati, che quella città la conoscevo già, perchè avevo già vissuto in essa. Non ho mai posto inchieste intellettualoidi o volte a processi di analisi, a ciò che così mi si rivelava da dentro. La vocazione mi ha portato ad accettare la Rivelazione come un fatto Naturale, una conoscenza Libera dalle gabbie dell’illusione del visibile contiguo. Ebbene era qualche giorno fa quando compresi che il motivo per cui quel giorno vent’anni fa ebbi questa chiarezza, era che vent’anni dopo avevo già vissuto a Torino. Dove inizia la Causa e quale tempo è venuto prima? Ho scelto Torino perchè quel giorno ho ricordato il futuro e il futuro che ricordai, già avvenuto, ha determinato il passato e il passato ha determinato il futuro per questo. E il tempo presente è solo il fugace ondulare di una commistione di fasi temporali che circolarmente generano se stessi, non essendo ne l’uno prima dell’altro ne l’altro dopo di esso. Tutto accade cioè in un tempo che non scorre in realtà, ma è già dato nella Memoria cosmica di un Sistema che non è dato comprendere a pieno se non attraverso quel genere di conoscenza Rivelata che l’anima accoglie dal profondo come verità. Ed è lungo un infinito eterno che il futuro rigenera il passato e il passato genera quindi il suo stesso futuro, senza che niente sia venuto ne prima ne dopo. La nostra Esistenza è quindi generata al modo in cui il non-tempo, in uno stato di Ebrezza cosmogonica, creando da se stesso spirali di tempo ciclico che vivono di eternità, contiene già ogni Conoscenza data, conoscibile e conosciuta, e che sarà conosciuta. L’anima volge al tempo presente attraverso una visione che è frammentata solo nella visione parziale di sensi che, per il loro stesso vincolo di ancoramento a livelli di densificazione che approssimano alla Materia, ma che in altri livelli dell’Essere, già conosce ciò che è dato. La mia capacità naturale di Vedere il Tempo, di scorrere lungo di esso, è stata allenata, addestrata, attraverso gli innumerevoli viaggi in sogno lucido, per poi giungere ad un luogo di sintesi occulta nella quale essa si è trasferita alle seconda attenzione permanente. Molti anni trascorsi a viaggiare nelle Terre di Altri Mondi e Pianeti, mi hanno permesso di conoscere il Modo in cui l’Esistenza opera ad altri livelli, il modo del tempo, e anche se ancora non lo avevo riconosciuto, in quei Mondi mi è stato Rivelato in profondità la Verità sulla Natura del Reale. Il trasferimento della facoltà del Sogno Lucido nella veglia mi ha permesso di perfezionare l’abilità di viaggio anche nello stato di coscienza desta e sono quindi riuscita a muovermi in modo sempre più raffinato lungo la conoscenza delle trame temporali e la loro struttura. Quel giorno quindi sotto i portici è stato importante, perchè la comprensione che il passato genera il futuro e il futuro, tramite il veicolo della Memoria Cosmogonica rivelata, e la Vista Interiore, alimenta a sua volta il passato, mi ha permesso di spiegare molti degli episodi che di recente si sono spalancati alla mia coscienza. Uno di questi ad esempio, su cui mi andavo interrogando, riguarda il processo di progressivo sfaldamendo dei confini temporali, che ordinariamente mi parevano discreti nella percezione quotidiana, ma che hanno iniziato a multistratificarsi, come se tutti i tempi convergessero in ogni percezione dell’adesso. Da ciò è conseguito che per ogni operato che volge adesso, mi appare una visione di un tempo nel passato apparentemente sconnesso. La quantità complessiva di questi episodi è andata aumentando al punto che iniziai a sospettare che ogni momento del tempo passato che compariva alla Visione nel gesto presente, ne fosse il generatore. Ma mi mancava ancora un pezzo, che quel giorno, sotto i portici, ho inteso. Non solo esso ha generato l’ora, e ciò che allora era il futuro, ma il Futuro stesso o adesso, ha generato quel momento. Ogni nucleo temporale che Ora è qui, contiene quindi una sintesi di due fasi temporali, passato e futuro, come se ogni momento del tempo fosse contenuto e generato contemporaneamente da entrambe le fasi temporali. Il nucleo che compone ogni fase temporale ove la nostra coscienza, limitata al suo campo percettivo ordinariamente, pone la sua attenzione, contiene informazioni dalla direzione temporale futura e da quella passata, senza che tra esse vi sia alcuna divisione o separazione temporale reale. E questo, che svilupperò molto più ampiamente nel libro, è una sintesi di quanto ho compreso. Saluto la rete e vado a correre.