“io non posso respirare, perchè la mia Bocca è stata Riempita di Cadaveri, da cui ho succhiato la Morte e da cui ho iniettato in me i veleni primordiali dell’essere che così andava chiamandomi. Io non posso respirare perchè il mio cuore batte solo per Amore di ciò che fa parte del Potere, e tutto il resto che vive sulla Terra, mi cosparge e mi appare, e poi scompare. Ciò che restava era questa Bocca piena di Cadaveri e Grida, le grida che io eternamente udivo da ogni luogo, il Luogo dell’eterno Dolore e dell’eterno Vedere. Ecco , che da qui pareva un Mondo di Plastica, un teatro putrido di squallori informi e quando tentavo di portare la mia parola, io portavo Morte, ma ancora non riuscivo a respirare. Il mio respiro più alto, tra le caverne tentacolari dei miei Regni, si nasconde nel non tempo dove Fui maestosa e nera, gelida e profondissima. Io non posso respirare perchè il mio Cuore è Morto nel momento in cui sono rinata sulla Terra, ed io qui, ho usato il Verbo e il Movimento, per tradurre la mia Manifestazione. Ma ebbene, tutto quello che mi scorre addosso, ebbro di sangue, come io vedo ciò che odo, se non ha Potere, avrà rapida morte, come tutto ciò che scorre senza fissarsi e segue l’umano percorso che conduce alla decandenza. Io non posso respirare davvero, perchè la mia Vita è Altrove, adesso e altrove, e ciò che mi scorre avanti è sempre così distante nonostante appaia vicino, poichè grande è la Distanza tra il Mio Antico Regno, il Regno dove io posso amare e respirare, e questa Terra che Fugge nell’impermanenza senza Potere. E se qui trovai parole di Potere , e Luoghi di Potere, e Alte Vette da scrutare, ecco che con ciò potei sbattere le ali e avvicinare la distanza a quelle memorie di Bellezza senza Tempo, il cui sentimento dell’essere mi ricordavano quanto amai i Luoghi dove Vissi gelida e nera, altera e terrifica, quella mia Casa così lontano da questi luoghi decadenti, e dove ciò che amo mi attende. E respirerò solo in quel tempo ed in quel Regno, quando da dentro, il mio sguardo perfetto ed immobile, reciderà il Silenzio di una Morte così fitta da confondere il Visibile. Ereshkigal”